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LE UOVA PINTE DI FRANCESCO QUINTALIANI

L’artista Francesco Quintaliani firma per Eurochocolate il progetto attraverso la realizzazione di 15 uova che rappresentano le località principali della città di Perugia.

Francesco Quintaliani è un geometra perugino che ha affinato, nel corso degli ultimi trent’anni, una singolare tecnica di espressione grafica che coniuga il prorompente cromatismo dei colori con una meticolosa impostazione prospettica, segno evidente della matrice professionale e della vocazione artistica.

Le opere rappresentano panorami e i monumenti più belli e significativi del nostro territorio, le piazze, le chiese, ma anche paesaggi e vedute con colori intensi e vivi, pieni di allegria, energia e movimento che trasmettono fantasia e creatività, mescolandosi in maniera evidente ad un sincero, viscerale amore per la propria terra.

L’effetto d’insieme rimane impresso nella memoria di chiunque entri in contatto con una delle sue opere, ovvero quella di gustare immagini sempre diverse che rendono gioiosa la vista di chi le osserva.

La tecnica che utilizza è quella della pittura a pennello con i colori acrilici e stampa su carta, ricreando un effetto collage. Grazie al ritocco a mano permette di non creare sovrapposizioni dei singoli pezzi. La stessa tecnica può essere utilizzata su tela, vetro, mosaici. La sua ispirazione nasce dai colori dei tetti, dalle cose che osserviamo ogni giorno con semplicità.

Grifo

Il Grifo è una figura mitologica molto cara a tutti i perugini, tanto da essere stata scelta come simbolo del comune di Perugia. Si narra infatti che questo animale si aggirasse nelle campagne tra Perugia e Narni arrecando gravi danni agli abitanti e che questi si unirono dunque per dargli la caccia, dividendosi infine ciascuno una parte del grifo come trofeo. Per metà aquila e metà leone, questo animale è ricco di significati: al contempo re dei cieli e della terra, è contemporaneamente emblema di intelligenza, perfezione, potenza, custodia e vigilanza.

Via Maestà delle Volte

Via Maestà delle Volte è una vera e propria scenografia incastonata nel cuore del centro storico di Perugia. Essa riassume le trasformazioni architettoniche che la città ha attraversato, accogliendo infatti chi la percorre con i resti delle volte che sostenevano un tempo il Palazzo del Podestà, proseguendo attraverso un archetto a fasce bianche e rosse – portico gotico Trecentesco – fino ad una torre risalente al XIII-XIV secolo. Da qui partono tre grandi arcate, un ampio voltone e un arco di scarico, che contribuiscono a rendere Via Maestà delle Volte una delle vie più pittoresche di Perugia.

Minimetrò

Il Minimetrò è uno tra i luoghi più curiosi e caratteristici di Perugia. Oltre a collegare la periferia della città con il Centro storico, il tracciato sopraelevato alternato a brevi tratti in galleria che percorre il people mover perugino unisce armonicamente la tecnologia di un sistema di trasporto a trazione funicolare con la natura in cui si trova immerso. L’eleganza del mezzo è frutto del lavoro dell’architetto francese Jean Nouvel, il quale progettò il design delle stazioni prevedendo l’utilizzo di elementi naturali e materiale che garantisse la massima trasparenza e visibilità, in modo tale da regalare ai passeggeri un’esperienza di viaggio unica.

Tempio di S.Michele Arcangelo

La Chiesa di San Michele Arcangelo, conosciuta anche come Tempietto, oltre ad essere una delle più antiche del capoluogo umbro, è anche tra le prime chiese paleocristiane d’Italia. Dedicata all’angelo guerriero, essa non poteva che sorgere su un’altura, in prossimità delle cinta murarie, per proteggere la città.

Il Tempietto dalla caratteristica forma circolare s’eleva infatti a ridosso del Cassero, nel punto più alto di Borgo Sant’Antonio. Secondo un’antica interpretazione, questo edificio si troverebbe lungo la Linea di San Michele, ossia l’insieme di quei punti della superficie terrestre in cui passa l’ultimo raggio di sole al tramonto del solstizio estivo.

Basilica di San Pietro

Il complesso benedettino di San Pietro fu fondato dall’omonimo abbate nel 966 e sorge in un’area sacra etrusco-romana.

La sua preziosa facciata conserva ancora vari affreschi trecenteschi, mentre all’interno, tra i diversi capolavori risalenti al periodo compreso tra XV e XIX secolo, si trovano alcune opere del Perugino e del Vasari. Il caratteristico campanile sorge sulla base del preesistente mausoleo romano ed è opera dell’architetto e scultore Bernardo Rossellino.

Oggi di proprietà della Fondazione per l’Istruzione Agraria, la Basilica di San Pietro è sede di due meravigliosi orti, uno botanico e uno medioevale, ai quali si giunge attraverso uno dei tre suggestivi chiostri. Percorrendo gli altri due è possibile giungere alla Galleria Tesori d’Arte, alla biblioteca e all’archivio, dove sono custoditi antichi manoscritti.

Piazza IV Novembre

Incorniciata da Palazzo dei Priori e dalla Cattedrale di San Lorenzo, Piazza IV Novembre è da sempre stata il centro nevralgico della città di Perugia. Antico Foro Romano, oggi è infatti ancora il centro culturale, civile, sociale e religioso della città, in cui si svolgono le più grandi manifestazioni perugine, dai concerti dell’Umbria Jazz agli eventi storici sino ai mercatini della Fiera dei Morti.

Progettata tra XIII e XV secolo per riqualificare l’acropoli, essa celebrò con la costruzione della centralissima Fontana Maggiore l’arrivo dell’acqua sull’acropoli grazie al nuovo acquedotto, a rappresentare il cuore pulsante di Perugia, rinomato simbolo del capoluogo dell’Umbria.

Chiesa S.Ercolano

La Chiesa di Sant'Ercolano, dalla singolare architettura gotica a pianta ottagonale, è un caratteristico luogo di culto perugino. Dedicata al santo protettore di Perugia ed eretta nel XIV secolo là dove venne compiuto il suo martirio, questa chiesa non solo custodisce le spoglie del Santo, ma anche una magnifica copia della pala d’altare dipinta da Pietro Vannucci, conosciuto come il Perugino.

Con le eleganti scalette che la affiancano, Sant’Ercolano è un angolo incantevole del centro storico di Perugia.

Basilica S.Domenico

La Chiesa di San Domenico, straordinaria costruzione dall’anima gotica edificata sulla preesistente Pieve trecentesca di Santo Stefano del Castellare, risale al 1300 ed è la più imponente chiesa della città. Nonostante le requisizioni napoleoniche e le vendite demaniali avvenute in epoca post unitaria, essa custodisce ancora un grandissimo patrimonio, composto da preziose opere ed affreschi del XIV-XVIII secolo, dal monumento funebre di Papa Benedetto XI, dalla meravigliosa vetrata quattrocentesca e dall’antico organo, risalente al 1500. Degni di nota sono anche il suo campanile e le grandi soffitte, nonché l’ex convento, oggi sede del Museo archeologico e dell’Archivio di stato, con due chiostri.

Fontana Maggiore

Capolavoro di scultura medievale, la Fontana Maggiore venne realizzata nel XIII secolo, a seguito della costruzione del nuovo acquedotto, per celebrare l’arrivo dell’acqua nel centro dell’Acropoli. Convogliare in Piazza IV Novembre senza l’aiuto di pompe le acque provenienti da monte Pacciano, a circa 5 km di distanza, non sarebbe stato possibile senza l’estro dell’architetto Fra Bevignate e l’ingegno del Boninsegna Veneziano, i quali resero realtà quest’ardita impresa. Ad incorniciare di bellezza quest’opera idraulica furono invece il fonditore Rosso Padellaio e alcuni degli scultori più importanti dell’epoca, tra cui Nicola Pisano e suo figlio Giovanni, dei quali oggi possiamo ammirare gli affascinanti bassorilievi e le 24 statue che decorano le due vasche della Fontana con figure storiche, allegoriche e sacre.

Via Appia

Attraversando l’arco che incornicia una delle più suggestive vedute di Perugia, Via Appia conduce lungo una ripida scalinata all’Acquedotto medievale della città. Questo è oggi un percorso pedonale pensile, ossia un ponte sorretto da una decina di campate con arconi a tutto sesto, che collega il borgo di Porta S. Angelo al centro storico. Con il tempo, diverse abitazioni hanno aperto il loro accesso “in quota”, contornando armoniosamente la monumentale opera e rendendola una delle più tipiche vie della città.

Convento di Monteripido

Sul colle a nord della città di Perugia, appena fuori la porta medievale, si erige il Convento di Monteripido, un tempo dimora del terzo compagno di Francesco d’Assisi: il beato Egidio. Dopo la sua morte, il convento fu la casa di frati che si distinsero per la loro dottrina e santità, fino a che, durante la dominazione napoleonica, esso, con la sua preziosa biblioteca, venne sottratto ai frati e trasformato in edificio militare. Soltanto nel 1874 i francescani ricomprarono il complesso conventuale, dove riprese così a pulsare la vita.

Oggi il Convento di Monteripido è una residenza per studenti e professori universitari, nonché un albergo che si occupa tra l’altro di accogliere convegni e ritiri spirituali. La tranquillità di questo luogo francescano lo rende in effetti adatto al riposo, allo studio e alla riflessione.

Arco dei Tei Porta Pesa

L’Arco dei Tei, situato all’inizio di Via Pinturicchio, è un arco a sesto acuto in pietra arenaria risalente al XII secolo e appartenente alla primitiva cinta medievale, esterna al perimetro etrusco. Oggi è conosciuto anche come Porta Pesa per via dell’originaria presenza, in sua corrispondenza, della bascula per la pesa dei carri.

Panorama

Perugia è la maggiore città dell'Umbria e ne è anche il prototipo. Con le sue terrazze e i suoi belvedere, essa regala ai suoi abitanti e visitatori imperdibili ed instancabili viste mozzafiato su panorami, edifici e attrazioni della città.

Arco Etrusco / Università per Stranieri

L'Arco Etrusco, noto anche come Arco di Augusto, è la più integra e monumentale delle sette porte delle mura etrusche di Perugia. Aperta sul cardo maximus della città, essa s’innalza accanto a Palazzo Gallenga, sede dell’Università per Stranieri, su piazza Grimana.

Questi due monumenti, fieri custodi di arte e civiltà, rappresentano da un lato le antiche origini etrusche di Perugia e, dall’altro, il crocevia di culture diverse che essa ha saputo diventare, contribuendo, attraverso la promozione della cultura e della lingua italiana, a rendere la città famosa nel mondo.

Passato e presente si fondono qui dunque in un ciclo continuo, all’insegna di un’apertura verso il mondo esterno e dell’incontro.

Piazza del Bacio

La piazza costruita negli anni ’80 è firmata Aldo Rossi, primo architetto tra gli italiani a ottenere il prestigioso premio Pritzker 1990, quello che è considerato il Nobel per l’architettura (dopo di lui solo Renzo Piano). La chiave di lettura attraverso cui far riferimento per “svelare” questa piazza è il passato. Rossi sceglie la GRECIA ANTICA: ciò che è greco è secondo lui eterno e irripetibile. Inoltre è evidente il richiamo alla pittura metafisica delle piazze d’Italia di Giorgio DE CHIRICO. Metafisica che tradotto significa oltre la fisica; questo concetto applicato ad un luogo o a una piazza significa osservare lo stesso luogo di sempre come appare allo spirito e quindi andare oltre la semplice visione fisica degli occhi.

V°V QuintOv | Eurochocolate Spring 2023 | Ci sarai? OVVIO | 24 Marzo - 2 Aprile 2023